“Italia a rischio di siccità”, “Siamo sotto mezzo metro”, “meglio che il governo dichiari lo stato di allarme”. Quante frasi del genere in questi giorni… Si perché piove poco, siamo a rischio di desertificazione, e se non piove, le nostre riserve di acqua ed elettricità potrebbero non bastare per i dispendiosi climatizzatori degli uffici e delle case, senza contare il danno che ci potrà essere per agricoltori.
Meglio che ci si inizi a svegliare porcoddue. Non sembra una novità il surriscaldamento del globo e non è difficile pensare che se piove meno ci sarà sempre meno acqua. Invece no, fare scelte lungimiranti sembra così arduo. Per cui anziché spendere soldi per nuove infrastrutture di produzione di energia, si continua ad arrivare con “l’acqua alla gola” ed i risultati sono questi. Dobbiamo importare continuamente energia dall’estero e non sono infrequenti black-out di energia elettrica, soprattutto in estate. Le pochissime volte che si progetta la costruzione di impianti eolici gli ambientalisti rompono i coglioni per il deturpamento del paesaggio, non si vuole il nucleare (sull’onda di un vecchio referendum post Chernobyl)… e allora? Allora pedala! Mi sa che ci toccherà a tutti pedalare per generare corrente in casa, in barba ai chili di troppo!
Un ventilatore o un ventaglio no, eh?! Climatizzatori accesi anche di notte in casa, lì si che si dovrà pedalare ma del resto se vuoi la bicicletta…
Ma non è questo il problema; che si spenda energia elettrica non è un problema, il problema è averne abbastanza per alimentare i nostri dispendiosi agi.
Una soluzione migliore forse c’è. Anziché destinare il tesoretto nell’aumentare stipendi, già spropositati, al pubblico impiego, come chiedono demagogicamente diversi, perché non risanare il gap infrastrutturale che ci affligge? Se proprio non si vuole il nucleare (ormai sicuro grazie al progresso) per la produzione di scorie, ce ne sono altri più puliti, eolico, fotovoltaico, idrogeno. Anziché bloccare gli investimenti stranieri che in questo campo farebbero comodo, lasciamoli liberi; loro ci guadagnano e noi pure con un servizio migliore. Forse meglio pensare all’oggi e spendere un mucchio di soldi nell’importare energia e, se davvero gli agricoltori subiranno un danno, aumentando i già elevatissimi sussidi, del resto “del doman non v’è certezza”.
Lenz
Ultimi nomi presi